Avvocato Online: cosa chiedere prima dell’appuntamento presso lo studio legale

Oggi trovare un avvocato online è facile e gratis. Per un parere legale una tantum potrebbe non essere più necessario rivolgersi ad uno studio fisico recandosi di persona. Tuttavia per una consulenza legale completa, incontrare direttamente l’avvocato difensore ha indubbi vantaggi: permette di fissare i punti chiave dell’assistenza legale e di creare le basi di un rapporto di fiducia ed empatia.

Come andare preparati ad un appuntamento presso lo studio legale? Ecco quali domande fare prima per ottimizzare al massimo l’incontro con l’avvocato.

Trovato Avvocato Online? Come prepararsi all’appuntamento di persona

Probabilmente avete già illustrato il vostro caso all’avvocato online. Convinti dalla sua risposta professionale avete deciso di fissare un appuntamento per confermare il mandato di consulenza legale. Ecco cosa chiedere, direttamente all’avvocato se possibile oppure alla segreteria dello studio legale, prima di presentarsi all’appuntamento. A cosa serve recarsi di persona all’incontro con l’avvocato?

Quando si può chiedere il preventivo all’avvocato?

Il preventivo legale può essere chiesto online o va presentato al cliente che si reca nello studio di persona? Nulla vieta di chiedere il preventivo all’avvocato online, subito dopo aver spiegato il caso. Tuttavia discuterne di persona presenta alcuni vantaggi: prima di tutto il preventivo fatto dall’avvocato dopo aver parlato direttamente con il potenziale cliente sarà più preciso e attendibile; inoltre sarà possibile leggerlo insieme cercando di analizzare non solo la spesa finale per l’onorario ma anche quali step essa copre.

Discutere del preventivo significa anche sapere quali modalità e tempistiche sono previste per il pagamento della parcella: questo è un aspetto da chiarire subito al primo appuntamento.

Tutti i documenti da portare all’avvocato

All’incontro con l’avvocato, anche se si tratta di un primo appuntamento conoscitivo, abbiate premura di portare dietro la cartella dei documenti relativa al caso con tutti gli atti che possono essere importanti ai fini della causa. Lasciate che sia il professionista incaricato a giudicare che cosa sia utile e cosa superfluo. E’ vero che siamo nell’epoca della digitalizzazione ma molti documenti legali devono essere presentati in originale.

Quali possibilità ho di vincere la causa? L’avvocato risponde

Di solito sono due le questioni che premono chi si rivolge ad un avvocato per la prima volta e non ha competenze giuridiche personali: quanto spenderò e quali possibilità ho di vincere la causa? Abbiamo visto sopra che al primo dubbio risponde il preventivo dell’avvocato, accuratamente spiegato nelle sue singole voci. Veniamo al secondo quesito: come risponde l’avvocato a questa domanda e in che modo la sua risposta può aiutarci a capire se è il professionista giusto?

Nessun professionista serio darà mai per scontato l’esito di una causa, anche quella apparentemente più semplice, perché nessun processo è prevedibile al 100% e illudere il cliente significa dargli aspettative poi deluse influenzando anche la decisione di intraprendere o meno l’azione legale. Detto questo è vero che esistono casi dai presupposti più favorevoli e altri invece complessi. La legge professionale stabilisce che “il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico; a richiesta è altresì tenuto a comunicare in forma scritta a colui che conferisce l’incarico professionale la prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale”. Inoltre secondo l’art. 40 del Codice deontologico forense “l’avvocato è tenuto ad informare chiaramente il proprio assistito all’atto dell’incarico delle caratteristiche e dell’importanza della controversia o delle attività da espletare, precisando le iniziative e le ipotesi di soluzione possibili. L’avvocato è tenuto altresì ad informare il proprio assistito sullo svolgimento del mandato affidatogli, quando lo reputi opportuno e ogni qualvolta l’assistito ne faccia richiesta.”