Bioedilizia: la disciplina che fa bene alla salute ed alla natura

Sono sempre di più le persone e le aziende che optano per un’edilizia più rispettosa dell’ambiente e delle sempre più limitate risorse del nostro pianeta. Chi decide di vivere in una casa naturale decide di farlo sicuramente per rispettare la natura ma non solo.

Friul Wood House azienda friulana che realizza case in legno a Udine ispirate ai criteri della bioedilizia ci farà una panoramica di quelli che sono i più salubri materiali per l’edilizia sostenibile.

Da pochissimo tempo in Italia si è cominciato a recuperare la lana delle pecore da latte. Questa lana non adatta alla filatura rappresentava una zavorra per gli allevatori costretti a sostenere costi per il loro smaltimento. Questa lana invece nella bioedilzia viene riconvertita in pannelli dall’alto potere isolante sia dal punto di vista termico che acustico.

Nella bioedilizia occidentale hanno fatto la loro comparsa i mattoni in terra cruda. Questi mattoni sono tipici del continente africano dove vengono utilizzati come schermatura dal clima rovente. Sono realizzati impastando argilla, ghiaia e fibre vegetali come canapa e paglia, poi poi essere fatti asciugare naturalmente al sole. Questo come si può immaginare consente di risparmiare sui costi di cottura dei mattoni, producendo contestualmente zero emissioni inquinanti.

La fibra di cellulosa assicura un elevato isolamento sia acustico che termico ed il suo utilizzo è massivo in tutta l’Europa Centrale negli ultimi 20 anni. Questo materiale si presenta in forma di fiocchi prodotti a partire da vecchi giornali che ne costituiscono l’80% del volume. Grazie all’ottima coibentazione che si può ottenere attraverso l’uso della fibra di cellulosa, essa viene insufflata nelle intercapedini vuote tra le pareti o nel sotto tetto. Oltre all’ottimo isolamento la fibra di cellulosa consente di eliminare l’umidità essendo un materiale altamente traspirante nonché igroscopico.

L’utilizzo della canapa in Italia più che una scoperta è una riscoperta. Negli ultimi anni è stata riscoperta grazie alla sua capacità di isolare termicamente ed acusticamente nonché per l’attitudine nel rendere gli ambienti salubri ed asciutti grazie ad un’alta permeabilità al vapore. La canapa può essere utilizzata per la realizzazione di mattoni completamente biologici ed attiva processi di termoregolazione delle stanze della casa, garantendo estati fresche, inverni meno rigidi ed autunni più asciutti. Oltre che per i mattoni la canapa viene utilizzata anche per realizzare mobili e rivestimenti per interni.

Terminiamo parlando della fibra di cocco un materiale molto interessante per il settore della bioedilizia, utilizzato dal secoli in Oriente. Si tratta prima di tutto di un materiale molto resistente, inattaccabile da insetti e batteri. La fibra di cocco viene lavorata subendo un trattamento che dura sei mesi e che la rende mineralizzata, ovvero capace di non imputridire. Le fascine di fibra di cocco, una volta essiccate e cardate, sono convertite in pannelli.

Questi pannelli presentano ottime caratteristiche per quanto riguarda la fono assorbenza e la schermatura dai campi elettromagnetici.

Quando non viene utilizzata in forma di pannelli, la fibra di cocco viene utilizzata per la mineralizzazione del legno, un processo in cui gli scarti del legno vengono impastati con altri materiali naturali, tra cui appunto la fibra di cocco, al fine di essere resi più resistenti.

Insomma i materiali per la bioedilizia fanno bene all’ambiente, alla salute ed al portafoglio.